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La nuova illuminazione del Centro Storico di Treviglio

Il nome  Treviglio viene fatto tradizionalmente derivare da “tres villae”, che indica il borgo nato  da tre agglomerati semiurbani di origine romana. La collocazione geografica privilegiata, al centro della Regione Lombardia ed equidistante dalle principali città della regione, vicina ai principali aeroporti e collegata tramite autostrade e una doppia linea ferroviaria alla capitale, ha permesso a Treviglio, capoluogo della Geradadda, di realizzare un notevole sviluppo economico, in certi casi anche del tutto originale (la prima trebbiatrice, il primo trattore, la borsa del cotone, la compagnia dei telefoni….).

La Treviglio di oggi è una città moderna da ogni punto di vista, ma a dimensione d’uomo e ricca anche di un grande patrimonio artistico e culturale da proteggere e valorizzare.

In questo spirito, la Pubblica Amministrazione di Treviglio (BG) decide a fine 2003 di rinnovare l’illuminazione pubblica del centro storico della città, un’area circolare, che nell’XI secolo era circondata da un triplice fossato, e che sino all’ottocento era protetta da una cinta di mura fortificate in cui si aprivano quattro porte.

Oggi il centro storico di Treviglio è un agglomerato  compatto, ordinato e gradevolissimo, dal quale partono una serie di raggi e cerchi concentrici sui quali si è sviluppato l’impianto urbanistico e che portano verso l’esterno della città.

 

Dall’analisi effettuata nel Piano della Luce, si era evidenziata la notevole differenza tra l’aspetto diurno e quello notturno del centro storico: l’illuminazione esistente, con fonti luminose a bassa resa cromatica e apparecchi privi di controllo del flusso, creava livelli di abbagliamento molto fastidiosi e alterava la percezione dei luoghi, togliendo alla città buona parte del fascino e della gradevolezza di cui gode durante il giorno.

 

L’obiettivo dell’intervento è stato quindi quello di valorizzare, rendere più godibile, attraente, confortevole e più sicuro il centro di Treviglio nelle ore notturne, con un sistema a misura d’uomo, in scala con il contesto architettonico.

Il risultato finale è un’illuminazione costruita su più livelli tra loro “componibili”, dove ogni elemento risponde alle diverse esigenze degli abitanti e dei visitatori della città:

 

  • Illuminazione funzionale riguarda tutte le strade, vicoli, e piazze all’interno della porzione di centro storico in questione -  rimane accesa tutta la notte seppure con un flusso luminoso ridotto

 

Il sistema è costituito da apparecchi sospesi su mensola ancorata a parete, disposti “a quinconce” sulle vie principali, e unilateralmente sui vicoli e le strade minori, mentre in alcune zone più ampie è previsto l’uso di pali.

Il posizionamento a quinconce degli apparecchi nelle strade principali e in presenza di edifici importanti permette di mettere in risalto i balconi, elementi di grande peso nei prospetti, e i dettagli architettonici presenti nelle facciate.

In seguito alla campionatura effettuata, tra tutte le proposte fatte di apparecchi illuminanti l’amministrazione comunale ha deciso di tornare ad utilizzare una lanterna “classica” (in quanto meglio inserita nel contesto) tecnologicamente rivista, dotata di ottica stradale, schermata da vetri opalini e con un ribassamento della parte superiore per limitare al massimo l’abbagliamento e la dispersione del flusso.

In questa maniera si va ad illuminare principalmente il piano orizzontale, si rendono ben visibili i pedoni e si rischiarano  solo leggermente le pareti degli edifici cercando di limitare la luce al piano terra degli edifici stessi.

 

 

Tutti gli apparecchi sono  dotati di sorgente luminosa a ioduri metallici da 70 o 100 W ad alta resa cromatica e con temperatura di colore bianco calda da 2.800 °K.

In questo intervento  di sinergia  tra i diversi livelli di illuminazione è stato messo al primo posto il “confort visivo” e non soltanto il contenimento degli abbagliamenti, e quindi un aspetto fondamentale  è stato l’individuazione della sorgente luminosa da utilizzare per l’illuminazione pubblica funzionale. Si partiva da una situazione esistente realizzata con lampada al sodio ad alta pressione monocromatica,  dove l’aspetto dei luoghi risultava cromaticamente  alterato, a causa della luce gialla così forte  in netto contrasto con la luce emessa dagli ioduri metallici, sorgente utilizzata per l’illuminazione monumentale: ciò alterava la percezione visiva facendo apparire i luoghi avvolti da una luce “fredda”, dove la componente di luce di blu e verde era più evidente.

A livello oggettivo, il colore della luce riflessa o trasmessa da un oggetto illuminato da una sorgente, può essere misurato come qualsiasi grandezza fisica, ma a livello pratico occorre fare i conti con la capacità di adattamento dell’occhio umano all’ambiente circostante e con la possibilità di associare all’oggetto noto il suo colore naturale.

Questo argomento, assai complesso, porta i Lighting Designer, i ricercatori, i produttori di sorgenti e di apparecchi illuminanti a ideare strumenti tecnici sempre più sofisticati e flessibili per fronteggiare le esigenze percettive dell’occhio umano.

Filtri, lenti, rifrattori, diffusori …sono gli strumenti con cui  noi progettisti correggiamo e filtriamo la luce: in particolare, nel centro storico di Treviglio volevamo un illuminazione ambientale “calda” , morbida, riposante, piacevole, dove il colore percepito fosse naturale anche durante la notte. L’obiettivo era quello di dotare le lanterne prescelte di uno strumento tecnico capace di emettere questo tipo di luce, allo stesso tempo tenendo in considerazione l’aspetto economico di budget imposto dal Committente. La soluzione più economica e rapida (in quanto non impegnava l’azienda produttrice a costruire filtri su misura) è stata quella di dotare gli apparecchi per l’illuminazione stradale con la nuovissima sorgente a ioduri metallici della Philips, modello Master City White,

con temperatura di colore bianco calda da 2.800 °K.

Inoltre, questa nuova lampada si è rivelata un potente alleato sul fronte del rispetto di quanto previsto dalla  LR 17/2000 e 38/2004 in tema di lotta all’inquinamento luminoso e risparmio energetico, grazie alla sua elevata efficienza che può competere con le lampade al sodio.

 

  • Illuminazione architettonica/monumentale - dedicata ad edifici o dettagli architettonici, di particolare interesse - si spegne a seconda delle stagioni tra le 23.00 e le 24.00

 

In questo lotto l’illuminazione architettonica - monumentale include il Santuario della Madonna delle Lacrime (la cui facciata  settecentesca, opera  di autore ignoto, si scopre quasi per caso percorrendo la centrale Via Galliari), il campanile e la  cupola (gradevole manufatto visibile da diversi punti della città), il Santuario (eretto per commemorare il miracolo della Vergine delle Lacrime che risparmiò nel 1500 la città dal saccheggio delle truppe francesi).

L’intervento include anche  alcune residenze rappresentative che si trovano lungo i vicoli e la colonna in pietra del 1584, commemorativa della visita a Treviglio del Cardinale Borromeo.

 

  • Illuminazione scenografica - evocativa - stabilmente o in certi periodi dell’anno ricorda personaggi o avvenimenti importanti per la città - si spegne a seconda delle stagioni  tra le 23.00 e le 24.00

 

Fanno parte di questo livello di illuminazione le proiezioni su alcuni edifici di via Galliari delle opere degli scenografi a cui è dedicata la via stessa. L’illuminazione scenografica - evocativa è prevista inoltre nelle zone di accesso al centro in cui nel passato vi erano le antiche porte della città.

Queste ultime vengono “ricreate” mediante l’utilizzo di lame di luce colorate sugli spigoli degli edifici posti all’imbocco delle via d’ingresso, che stanno a simboleggiare le colonne portanti della porta stessa.

In corrispondenza di ciascuna porta, è stato posto un fascio luminoso del colore della contrada a cui essa fa capo, ottenuto tramite corpi illuminanti lineari a LED colorati posti sotto gronda, mentre a terra viene proiettato lo stemma attribuito a quella porta, in lento e ciclico movimento.

 

  • Illuminazione temporanea - legata alle festività natalizie, pasquali, alla festa della città, o altri avvenimenti temporanei - può essere coordinata con l’illuminazione scenografica

 

Viste le svariate possibilità ed esigenze dei singoli eventi, non viene data in questa fase nessuna  indicazione a riguardo. Si  prevedono delle alimentazioni in quota per permettere allestimenti semplici senza dover ricorrere a cavi volanti, generatori o altro.

 

 

L’intervento è stato suddiviso in due Lotti dei quali il primo è stato portato a termine, mentre il secondo è in fase di progettazione.

Con il nuovo impianto d’illuminazione, i cittadini scoprono una Treviglio ancora più bella, e il contrasto tra la vecchia e la nuova illuminazione in questo momento è molto evidente: guardando verso l’alto si scopre di poter vedere il campanile e la cupola del santuario, avvolta da un fascio morbido e brillante che abbraccia i prospetti dal piano terra ai i piani orizzontali.

“La gente di Treviglio, che ormai ci conosce”  raccontano i progettisti “durante i sopralluoghi, ci ferma per strada per raccontarci quanto è gradevole la sera passeggiare per la città”.

 

 

 

SPECIFICHE DI PROGETTO

Per l’illuminazione delle strade

n. 82 mensole a muro con lanterna sospesa con lampada Philips City Light 2800°K 70W

n. 20 lanterne su palo con lampada Philips City Light 2800°K 70W

 

Per l’illuminazione architettonica/monumentale

 

24 moduli lineari fluorescenti IGuzzini da 36W e 54W per l’illuminazione architettonica

9 proiettori Philips MVF 606 e 616 posti sulle facciate e sui tetti di case private per l’illuminazione di dettagli architettonici

10 Minidecoflood Philips da 35W per l’illuminazione architettonica del Santuario

9 apparecchi lineari Agabekov con lampade allo xenon per l’illuminazione della facciata del santuario

 

Per l’illuminazione scenografica

 

3 apparecchi lineari a  LED Space Cannon per l’illuminazione delle porte

2  proiettori IGuzzini da 35W ad incasso con filtro rosso per l’illuminazione della colonna commemorativa

2 proiettori di immagini Clay Paky con lampada a ioduri metallici da 300W per l’illuminazione scenografica

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