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Comune di Cividale del Friuli (UD)

Illuminazione del centro storico - 2 lotti

Cividale del Friuli è una caratteristica cittadina friulana, fondata da Giulio Cesare con il nome di Forum Iulii, da cui poi ha preso il nome tutta la regione, conosciuta nel mondo per il patrimonio artistico e monumentale che le è stato lasciato dai Longobardi, quando nel VI secolo la scelsero come capitale del loro primo ducato italiano.

Nel 2011 Cividale, in qualità di città capofila insieme ad altri 6 comuni italiani con il progetto “Italia Langobardorum: centri di potere e di culto”, è stata ammessa tra i siti ritenuti patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

Nell’ambito di tale prestigioso riconoscimento, l’Amministrazione comunale ha deciso di valorizzare alcune delle parti più antiche e suggestive del centro storico, quelle maggiormente legate alla storia longobarda, con un intervento di riqualificazione illuminotecnica delle aree pubbliche e di alcuni edifici storici. A seguito di uno studio generale sono stati realizzati intanto due lotti funzionali, che hanno riguardato gran parte del centro storico.

E’ stata quindi completamente rivista l’illuminazione esistente, ormai datata e frutto di diversi interventi che si erano disordinatamente succeduti nel tempo e che toglievano leggibilità al tessuto urbano, come pure non permettevano di cogliere durante le ore serali la bellezza e la suggestione che anni di storia avevano creato.

Con l’intento di individuare per lampade e apparecchi le tecnologie più adatte ai diversi luoghi, monumenti ed atmosfere, si è utilizzato apparecchi lineari a led, a luce bianca, per illuminare gli edifici più antichi che si affacciano sulla centrale piazza Duomo: il Palazzo Dei Provveditori Veneti sede del Museo Nazionale Archeologico che contiene i tesori longobardi, il Palazzo De Nordis, sede anch’esso di un museo locale, e la parte antica del Municipio, in stile veneziano. Ciò ha permesso di illuminare i monumenti, valorizzandone i dettagli architettonici, con soluzioni personalizzate pe ogni sito, con un occhio di riguardo ai consumi energetici. Mentre i primi due edifici dono stati illuminato mediante apparecchi in gran parte lineari posti sugli edifici stessi (davanzali, balconi, timpano, ..), il Municipio Antico è stato illuminato dall’alto verso il basso fissando gli apparecchi sulla gronda esistente

Con lampade tradizionali a ioduri metallici con bruciatore ceramico e apparecchi in stile si è invece curata l’illuminazione funzionale della stessa Piazza Duomo e piazza San Biagio, dove vi è l’ingresso al celebre Tempietto Longobardo e su cui si affaccia l’antica Chiesa di san Biagio, anch’essa dotata di nuova illuminazione con proiettori ad incasso (fig. 4).

In via Monastero Maggiore, caratteristica e antica strada, lastricata con ciottolato irregolare, chiusa dalle alte mura dell’antichissimo Monastero di S. Maria in Valle, (all’interno del quale è racchiuso il celebre Tempietto longobardo), prive di aperture all’esterno, tanto da dare l’impressione che si tratti di una fortezza, si sono recuperate e riposizionate le mensole esistenti, semplici e austere, che ben si adattavano al contesto, mentre le nuove lanterne schermate ricreano quei giochi di luci e ombre che erano andati persi con i corpi precedenti altamente diffondenti. Inoltre poiché nella via, più numerosi dei veicoli sono i turisti e i visitatori che la percorrono per recarsi al celebre Tempietto Longobardo, proprio a coloro che passeggiano nelle ore serali è dedicata l’illuminazione di alcuni particolari architettonici di pregio e l’illuminazione delle due porte, che si incontrano lungo il cammino che sono state caratterizzate da apparecchi lineari a led, che grazie ad un sensore di presenza, al passaggio del visitatore dalla abituale luce bianca, attivano un breve programma luminoso dalle svariate cromie che vuole stupire e sorprendere .

Per la piazza Paolo Diacono che ha sempre rappresentato il cuore commerciale della cittadina ducale, ed è contornata da colorate facciate di edifici, alcuni molti interessanti sotto il profilo architettonico e storico, come una casa torre del XV secolo, con affreschi sulla facciata, e coppie di finestre archiacute sottolineate da cornici con motivi vitinei a bassorilievo, si è valutato inopportuno andare a rovinare l’equilibrio della piazza ponendo apparecchi in tutta evidenza, siano essi su palo o a muro.

L’unica soluzione perseguibile è stata ritenuta quella di utilizzare proiettori lineari di ridotte dimensioni grazie alla tecnologia LED, da porsi sotto la linda degli edifici, (nel caso di sporto di gronda, o frontalmente sui cornicioni in assenza di sporti) che racchiudono la piazza, con la superficie di emissione parallela al piano di calpestio. Tali apparecchi sono delle apparecchiature speciali, studiate appositamente per garantire le prescrizioni di progetto e fatte costruire su misura, e la cui forma finale è stata concordata con la Sovrintendenza. Il flusso emesso da tali proiettori è fortemente asimmetrico in maniera che vada ad illuminare il piano di calpestio, senza “sporcare” le facciate, che a loro volta si illuminano per luce riflessa, o meglio per il morbido riverbero emesso dalla pavimentazione. Anche in questo caso è stata posta molta cura a limitare i consumi energetici, e ogni singolo apparecchio è dotato di telecontrollo per modificare  il flusso luminoso in qualsiasi momento a seconda dell’ora, del giorno della settimana e del periodo dell’anno, tenendo anche conto delle varie manifestazioni che si svolgono nella piazza.

DATI TECNICI DI PROGETTO

Apparecchi lineari a LED su davanzali, sottogronda e incassi( tipo Ledine, Philips Lighting, 2.850°K, 13 e 16 W, tipo EW Graze, Colorkinetics, 2.700 °K, 13 e 53 W)

Proiettori a luce LED (tipo Beamer, Philips Lightinh, , 4100°K, 1W, con ottica spot intensiva e

con ottica zoom spot)

Apparecchi ad incasso (tipo Decoscene, Philips Lighting, con lampada CDM-T, 3.000 °K, 35 e 70 W)

Proiettori a parete (Mini Optiflood, Philips Lighting, con lampada CPO 2.700 °K da 140 W, e con lampada CDO-T 3.000 °K da 70 W)

Proiettori per accento (Mini Decoflood, Philips Lighting, con lampada CDM-T, 3.000 °K, 35 W, Decoflood MVF 606, Philips Lighting, con lampada CDM-T, 3.000 °K, 70 e 35 W )

Complesso illuminante artistico su sostegno in ghisa (Neri,a 3 pastorali e 3 corpi illuminanti SQ230 di cui 2 con lampada CDO-TT 70 W e 1 con lampada J.M. CDO-TT 150, 2.800 °K, a 2 pastorali e 2 corpi illuminanti PQ804 con lampada. CDO-T 100W,:2.800 °K)

Lanterna artistica su mensola a muro (PQ804, NERI, lampada CDO-T 2.800 °K, 70 W, e lampada CPO 2.800 °K 60/45W

Apparecchi speciali EWO, lineari a LED 3.000 °K, a 3 moduli (55,5 W) e 4 moduli (74W) con 1084 lm/modulo a 600 mA

 

 

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